mercoledì 4 luglio 2012

Ho cominciato tardi con le moto


Ho cominciato tardi con le moto, e con un po' di diffidenza. Forse quella brutta caduta, il  recupero doloroso, forse la paura. Ci ho messo parecchio prima di acquistare il Grillo, e non so perché. A 16 anni mi capita tra le mani una copia di "Mototecnica" e leggo d'un fiato un articolo di Carlo De Prato che provava su strada  la softail springer di Carlo Talamo (la sua personale). Da quel giorno mi fu chiaro che non avrei guidato altro che una moto così. Una di quelle e nessun'altra. E non ci ero nemmeno salito sopra. 

Poi due o tre anni dopo, mio cugino (che era più sveglio di me) se ne viene in vacanza sua una sporty bassa e filante e me la fa provare. E quel giorno mi si stampa per sempre nella memoria (e anche nel polpaccio destro).

Forse è successa la stessa cosa a voi. Credo che in qualche modo abbiamo fatto una esperienza del genere. A qualcuno forse è bastata una foto, forse qualcuno harleista ci è nato.  
Devo pensare alle parole di Talamo (che avrei voluto conoscere) e alla questione della fratellanza. Io non lo so, non ho un'opinione. Se qualcuno mi saluta ricambio, anche se arriva sul Garelli. 
Ma ho bisogno di sapere che su certe cose siamo d'accordo. Che quando si parla di certi lavori tutti hanno in testa un riferimento. E il mio riferimento, spero condiviso, è la qualità insita in un progetto, evidente e inopinabile. Se mi fermo sulla linea del peanut , o sui carter di un 1340 ci vedo qualità. Le teste di un iron, il fender di una sturgis, i biscottini del springer parlano tutti lo stesso linguaggio. E portano con se un valore che supera la forma. 
E infatti non basta copiarli per catturarne l'essenza. Ne si può analizzarli per reinventare un mito. La qualità sfugge eppure è presente. E chi la nota risponde a un segnale. Si fa entusiasmare. Perchè in realtà la qualità c'è l'ha dentro anche lui. E chi capisce questa cosa, semplicemente, si fa guidare. 
Ho percorso 15.000 km in 20 anni di cui 12.000 fatti egli ultimi due anni. Sono un motociclista anomalo, smanettone e poco competente, che preferisce sbagliare da solo, pur di non farsi consigliare. Non mi spaventa la meccanica, ne l'elettronica. Purchè riesca a capirci qualche cosa. Rispetto alle idee sono irruento. Sperimento prima di approfondire. E vivo una sorta di  insoddisfazione per il consueto, l'omologato e l'approvato. 
Cerco di mettere insieme un lavoro e una passione. Perchè sono avvantaggiato. Perchè nel mio lavoro produzione e invenzione  si scontrano sempre. E avanza sempre un tubo o un piatto da segare o sagomare. 



E' tempo di recuperare, di guardare avanti e mettersi seriamente a lavorare alle cose belle.  
Al principio i progetti verranno fuori un po' a caso, e li riprenderemo in tempi diversi. Non ho studiato una formula per affrontare un lavoro o spiegare una soluzione. Ci affideremo al caso e alla necessità. 
Werner, ad esempio, che va forte col suo chopper ultimamente ha seri problemi coi moscerini. Ci vorrebbe una soluzione minimale ma efficace per deviare almeno quelli che finiscono in bocca. E su un ferro come il suo non ci puoi piazzare un cupolino qualunque. Bisogna mobilitarsi e trovare un rimedio. Un pezzo così se viene bene e convince tutti (Werner compreso) potrebbe stare anche sul Grillo che ha le stesse piastre, e magari, visto che comunque si passerà per uno stampo, ne faremo qualcuno in più.  





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