mercoledì 28 novembre 2012






Che ve ne freghi o no occupiamoci, dunque, del primo cupolino, quello che monterà comodo, sulle forcelle strette tipo sporster ultima serie. Fase UNO: abbiamo disegnato tutto per bene, prendendo  le misure, e facendo un certo numero di scelte, che non sono solo estetiche.
Con un buon 3D affrontiamo sereni la fresatura e produciamo uno stampo pilota, da cui ricaveremo una prima scocca per le dovute verifiche.




La fresatura dello stampo porta via un pò di tempo ma è necessario per ricavare un modello ben fatto. Ho preferito scomporre lo stampo e affrontarlo una sezione per volta. Se si lavora precisi si ottiene esattamente quello che abbiamo disegnato.




Si incollano per bene tutte le porzioni tra loro e si procede alla lisciatura delle superfici. Anche qui bisogna prendersi il tempo perchè gli eventuali difetti anche lievi si verdanno clamorosamente nella replica. Usiamo stucco metallico per eliminare  le imperfezioni e due mani di fondo per rendere il tutto omogeneo e liscio. 




Ecco lo stampo con una mano di fondo (quasi) pronto per il lavoro succesivo.  Quando sarà perfettamente ascutto potremmo lo lisceremo ancora un pò per togliere i residui.




Preparatevi alla FASE DUE. Lavoreremo con la amata e odiata fibra per ottenere la  prima a di una lunga serie di cupole filanti, robuste e cattive. A presto, caproni!

martedì 27 novembre 2012


I mandrini si rompono, e quando si rompono è un gran rompimento di...mandrini. E siccome non potevo aspettare, il mandrino nuovo l'ho preso sul web, ed è arrivato in due giorni. Ma con gli attacchi sul lato sbagliato.




Nessun problema; ho fatto fare al vecchio mandrino un ultimo giro, sebbene non ne avesse più, ricavando sul lato stretto la predisposizione per il fissaggio della staffa. Mezz'ora di lavoro,
e la fresa era di nuovo operativa. Never give up!!!!!!








giovedì 15 novembre 2012

lunedì 12 novembre 2012


Tra una cosa e l'altra sono riuscito a montare la corona (di uno sportster) sull'Aermacchi. Ci sono una decina di denti in più, quindi tanto più scatto e meno velocità max. Ma va bene così, la signora ha superato i quaranta.

Anche il parafango è al suo posto, tenuto dal suo supporto e dallo scarico!


E i fazzoletti di rinforzo del telaio ancora da saldare.  


E il vano batteria, al suo posto anche lui.


Presto ci occuperemo della frizione a pedale e del cambio manuale!

martedì 6 novembre 2012


Questione di dettagli. Nel senso che se non li affronti, poi sono guai. Allora e' meglio disegnare tutto, pezzo per pezzo, anche per capire come si monta, come si smonta, prima ancora di sapere se si può fare, come si può fare, se resiste, se si evita il sottosquadro, se ci sta nel piano della fresa.













E poi magari arriva il diretto interessato e dice anche che avrebbe fatto diversamente. E vorrei vederlo come risolve ogni cosa, ogni benedetto dettaglio. Una giornat intera solo per mettere insieme una lente e la sua parabola, e poi il tutto dentro, senza rovinare la linea, anzi armonizzandola, anzi migliorandola. E poi resta ancora da capire come impedire al tutto di schizzare via alla prima accelerata. Supporti elastici? Fascette?





In realtà mi sto divertendo un sacco, nel vedere, giorno dopo giorno, come tutte le cose si stanno mettendo al loro posto, con la giusta tolleranza. Una volta superato l'ostacolo della forma, sulla quale c'è ancora il tempo di rimaneggiarla, ogni dettaglio tecnico si risolve da se.







La costruzione resta lineare, c'è un fuori ben raggiato, e un dentro, rifinito quanto basta per sistemare i componenti. Nella costruzione dello stampo ci preoccuperemo solo dei sottosquadri, ovvero li eviteremo accuratamente. Una buona pompa a vuoto farà il resto. 


Possiamo permetterci di fare anche una verifica lavorando un pelo con un programma di fotoritocco. Nessuna velleità. Giusto per capire le proporzioni.  

lunedì 5 novembre 2012


Ho deciso di occuparmi di cupolini perchè ero stufo di dover scegliere tra
QUESTO:




QUELLO:




o un trapianto (in)compatibile:



Vi faccio una domanda: mettiamo il caso che avete deciso di vendere la vostra moto, e mettiamo il caso che la vendete provvista di un bellissimo cupolino. Qual'è la prima cosa che smonterà il nuovo acquirente? 

E se le coperture (fairing) diventano l'argomento della discussione tra gli amici, vi accorgerete presto di essere tutti in disaccordo. Questo perchè mancano gli argomenti, e c'è una tale scarsità di proposte che si finisce sempre a scegliere tra questo e quello.

Io mi sono posto seriamente il problema, e siccome sul mio ferro non volevo metterci una padella qualunque, ho deciso di farmene uno da me.
E siccome le cose che faccio mi piacciono, e ho una certa dimestichezza con la produzione in serie , ho deciso di farne diversi, e se la cosa va bene, parecchi.
Fare cupolini non è facile, anzi è una vera rogna, e questo è il motivo perchè sul mercato c'è ne sono pochi, e spesso sono irragionevolmente brutti.

Ho messo in conto anche una certa presuzione, ma il mercato me lo sono studiato da vicino, e prima di mettermi all'opera ho valutato cosa si può fare, e cosa non voglio fare.

Stabilite queste cose, sono partito, ragionando come il nuovo acquirente, e ho seguito quelli che prima di me si sono buttati in questa cosa. A loro va il merito di aver "proposto" certe cose, investendo in un mercato nuovo, ancora  da formare. E questo è l'altro motivo  per cui adesso mi è venuta una sana "fretta" di fare.


Ho fatto però una scelta drastica, immaginando un componente che piace molto a poca gente, e non il contrario, come fanno altri.  In questo modo riduco di molto l'eventualità di produrre un'altra porcheria. E se tutto va bene sarà più facile  raccogliere le "impressioni" della prima serie, per lavorare poi serenamente su quella definitiva.  

Il problema di base è la compatibilità. Ovverò se vuoi una cosa facile da montare sarà brutta. Se vuoi una cosa bella devi adattare mezza moto. Sicuramente il faro è troppo alto, e il manubrio troppo basso, o viceversa. Allora cerchi qualcosa di meno avvolgente, e ti ritrovi a spendere 200 euri per un' unghia di plastica. Da qui una certa frustrazione, e la costante impressione di girare con qualcosa che non ti appartiene veramente, o che non hai scelto tu.

Va da se che un certo numero di decisioni vanno prese all'origine, e va da se che il risultato finale non può soddifare tutti. Mettiamo pure nel conto che  ho scarsa propensione per le linee
super moderne, e comincia a infastidirmi parecchio il richiamo insistente al vintage, quando non si tratti di vera e propria scoppiazzatura. Il rischio elevato di arrivare a un lavoro poco comprensibile c'è, ma io me ne frego allegramente.
Ho l'impressione che ci sia tanto spazio per cose nuove (purchè ben fatte) che sono sicuro di sbagliare solo se non faccio niente. Vedremo come andrà la prima serie. Se avrò fatto bene i conti, e se avrò letto bene negli occhi dei miei compagni di viaggio.

Intanto potete cominciare lasciando un commento, e se non vi dispiace iscrivervi, utilizzando il vostro account di Google. Non mi stancherò mai di dire che il vostro parere mi serve, sopratutto per fare le scelte giuste. Va bene anche un insulto, purchè sia sincero. Ditemi cosa ne pensate, va benissimio anche un "non mi piace", e se volete sparare fatelo. Tanto questi sono solo bozzetti.  Un saluto caproni!