martedì 6 novembre 2012


Questione di dettagli. Nel senso che se non li affronti, poi sono guai. Allora e' meglio disegnare tutto, pezzo per pezzo, anche per capire come si monta, come si smonta, prima ancora di sapere se si può fare, come si può fare, se resiste, se si evita il sottosquadro, se ci sta nel piano della fresa.













E poi magari arriva il diretto interessato e dice anche che avrebbe fatto diversamente. E vorrei vederlo come risolve ogni cosa, ogni benedetto dettaglio. Una giornat intera solo per mettere insieme una lente e la sua parabola, e poi il tutto dentro, senza rovinare la linea, anzi armonizzandola, anzi migliorandola. E poi resta ancora da capire come impedire al tutto di schizzare via alla prima accelerata. Supporti elastici? Fascette?





In realtà mi sto divertendo un sacco, nel vedere, giorno dopo giorno, come tutte le cose si stanno mettendo al loro posto, con la giusta tolleranza. Una volta superato l'ostacolo della forma, sulla quale c'è ancora il tempo di rimaneggiarla, ogni dettaglio tecnico si risolve da se.







La costruzione resta lineare, c'è un fuori ben raggiato, e un dentro, rifinito quanto basta per sistemare i componenti. Nella costruzione dello stampo ci preoccuperemo solo dei sottosquadri, ovvero li eviteremo accuratamente. Una buona pompa a vuoto farà il resto. 


Possiamo permetterci di fare anche una verifica lavorando un pelo con un programma di fotoritocco. Nessuna velleità. Giusto per capire le proporzioni.  

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